«Il mondo non va vissuto, va immaginato». E' il titolo della conferenza scientifica - relatore, il professor Marco Santarelli, direttore dell'Istituto di ricerca Res on Network - che si svolgerà questa sera a Piediluco nell'ambito del festival Tesla, che si occupa di musica, nuove tecnologie e informazione. Al centro del Convegno, che si effettuerà in una doppia conferenza, (La prima alle 17, la seconda alle 21) c'è l'energia nel futuro e l'intelligence ambientale. Santarelli, 43 anni, di Teramo, ha collaborato per circa 10 anni con Margherita Hack. Attualmente conduce la trasmissione "La scienza in valigia" per Marcopolo. Ma cosa studia, in realtà Santarelli? «Il mio compito, insieme con il mio Istituto di ricerca, è studiare la società intesa come una rete di relazioni, studiare Intelligence e relazioni fra gli individui. Le interazioni fra questi attori modificano la società e reciprocamente i loro comportamenti.
Lo scopo principale delle nostre analisi - dice ancora il professore - è quindi quello di studiare i network che si creano intorno a queste situazioni». Il professor Santarelli è salito alla ribalta della cronaca con l'invenzione del biro robot, uno strumento che analizza i consumi energetici nelle abitazioni, negli uffici, nelle scuole e che quindi ne abbatte i costi. «In realtà il Biro robot porta a termine una diagnosi dei consumi energetici, in tempo reale, identificando ogni causa possibile di spreco e misure di mitigazione correlata». Santarelli, i cui studi spaziano in vari campi, compresi gli studi sulla produzione di energia da fonti rinnovabili si interessa anche di match analisi nel mondo del calcio di serie A e B. «Nel calcio il mio studio analizza eventi importanti in una partita e attraverso un vero e serio studio dei big data intesi come incrocio di fattori non solo fisici e matematici ma anche sociali. Noi studiamo tutta quella rete che si crea in campo tra passaggi, movimenti dei calciatori e movimento della palla che assomiglia molto alla rete elettrica, alla rete di internet - argomenta Santarelli - Da tutto questo possono venire fuori delle valutazioni oggettive della partita e dei singoli calciatori e le migliori strategie per la vittoria e dei pronostici sia sui singoli calciatori che sulle squadre». Sembra di capire che il talento non conti più e che la scienza abbia sostituito l'uomo e le sue abilità. «Assolutamente no. Non bisogna mai dimenticare che i big data raccontano di persone fatte di carne e ossa. Si pensa troppo spesso - conclude Santarelli - che la nostra comprensione della realtà sia solo un numero perdendo di vista contesti e dinamiche sociali. Non è così».
Alberto Favilla da Il Messaggero, 31 Agosto 2018