Azioni per fermare la violenza sulle donne

La violenza sulle donne è un problema di stretta attualità. Un tema affrontato in convegni e attraverso iniziative di tutela in tutto l’Altomilanese

La violenza sulle donne è un tema purtroppo sempre attuale. Una donna su tre ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza, fisica o sessuale. Lo segnala l’Istat, fornendo dati: il 31,5% tra i 16 e i 70 anni, ovvero 6 milioni 788 mila. Consideriamo anche lo stalking, ovvero la persecuzione attraverso molestie o minacce: una donna su cinque (21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni) ha subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita: si tratta, puntualizza sempre l’Istat, di 2 milioni 151 mila donne.
Ogni giorno veniamo a conoscenza di una storia di abusi, di stupri o, peggio ancora, di omicidio.

Da Ipazia a oggi, le violenze sulle donne non si fermano
Questo autentico obbrobrio è antico quanto l’uomo: nella storia si leggono numerosi episodi a proposito. Un esempio è quello che vede protagonista, anzi vittima, Ipazia, filosofa, matematica e astronoma della Grecia antica. A raccontarlo è Marco Santarelli, direttore scientifico dell’istituto di ricerca ReS On Network:

«Ipazia era nata ad Alessandria d’Egitto intorno al 370 d.C., figlia del matematico Teone. Fu barbaramente assassinata nel 415, vittima del fondamentalismo religioso che vedeva in lei una nemica del cristianesimo. Ipazia rappresenta il simbolo dell’amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio comincia quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tenta di soffocare la ragione.

Tanti altri martiri sono stati orrendamente torturati e uccisi. Il fondamentalismo non è morto, ma si manifesta ancora in forme di invasione di potere senza senso, in cui l’eccellenza (che sia la scienza, la ricerca, la donna) viene, anziché decantata, messa alla berlina da uomini che confondono l’amore con il possesso e il possesso con la violenza. Dobbiamo prevedere e combattere queste forme di violenza ed è per questo che iniziative come quella di oggi sono importanti, perché il principio di responsabilità vinca su quello di ossessione».

Santarelli ha portato l’esempio di Ipazia lo scorso 29 maggio, in occasione del convegno “Donna e Salute. Problemi e soluzioni per donne vittime di violenza fisica e psicologica”, promosso dall’associazione Donne al Centro e ospitato nella Sala Alessandrina del Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia, a Roma.

Donne al Centro e la sua presidente Cristiana Merli, non hanno solo organizzato questo convegno, il terzo sul tema, ma si propongono di portare la discussione all’attenzione delle istituzioni e delle varie categorie professionali della società civile e intende fornire un aiuto concreto attraverso un pool di medici specialistici unitamente al team di psicologi che già operano su sette città italiane, tra cui Milano.

Le iniziative nell’Altomilanese di tutela antiviolenza contro le donne
In molti Comuni dell’Altomilanese sono attive iniziative a sostegno delle donne vittime di violenza. Avevamo raccontato della Rete Antiviolenza Ticino Olona e dell’avvio ad Abbiategrasso dello Sportello Antenna, con percorsi personalizzati di fuoriuscita da situazioni di violenza o stalking. Un’iniziativa questa in stretto collegamento con il Centro Antiviolenza di MagentaTelefono Donna”. Il centro magentino, lo scorso anno, aveva fornito alcuni dati: alle sue operatrici si erano rivolte nel 2016 72 donne, rispetto alle 56 dell’anno prima.

Si segnala, inoltre, la recente apertura del nuovo sportello per Auser Filo Rosa, a Castano Primo, che segue quello aperto recentemente a Gallarate. Anche questa iniziativa si pone a tutela delle donne e dei minori vittime di violenza e maltrattamenti che possono chiedere aiuto e avere garanzia del totale rispetto della propria privacy. Filo Rosa Auser svolge la propria attività anche a Legnano, con il Centro Antiviolenza inserito nella Rete del Ticino Olona.

 

 

Da ecomunita.it