Per la mia rubrica La vite di Archimede su Il Resto del Carlino, La Città il direttore di Poliarte - Accademia di Belle Arti e Design Giordano Pierlorenzi e la dott.ssa Catia Mengucci dell’IPSE, Istituto Europeo di Psicologia e di Ergonomia Poliarte di Ancona, affrontano il tema dell'esame di maturità che quest'anno si svolgerà in una modalità totalmente diversa dal solito.
Sondaggio di opinioni su un microcampione di studenti maturandi di istituti di Jesi
Dott. ssa Catia Mengucci
La Dott.ssa Catia Mengucci dell’IPSE, Istituto Europeo di Psicologia e di Ergonomia Poliarte di Ancona, intervista gli studenti Irene Ferranti, Margherita Manieri e Riccardo Luberti della classe 5°CL, Liceo Scientifico L. Da Vinci, indirizzo linguistico; Luca e Matteo Barchiesi della classe 5I dell’istituto IIS MARCONI PIERALISI indirizzo Automazione di Jesi e Giulia Monina della classe 5°AL. Liceo scientifico Savoia Benincasa di Ancona
Ad appena un anno dalla riforma dell’esame di maturità, i maturandi si trovano ad affrontare dopo la quarantena un’ulteriore sfida: una prova finale completamente nuova. Approvato appena due settimane fa, l’esame consisterà in un maxi colloquio di un’ora articolato in più fasi e si svolgerà in presenza. Ascoltare il punto di vista dei ragazzi è prioritario per poterli accompagnare a fronteggiare l’evento ed è per questo che l’IPSE, Istituto Europeo di Psicologia e di Ergonomia Poliarte di Ancona, da sempre impegnato nell’orientamento, la formazione e il sostegno degli studenti, si è rivolto ad alcuni di loro.
La paura dell’esame c’è sempre stata ma quest’anno ancora di più. Come la vivi?
“Quella che sento più che paura è insicurezza” dice Irene, condizione avvertita per le poche indicazioni riguardo l’esame e legata al rischio di non essere ben preparati a causa del poco tempo a disposizione dalla fine delle lezioni”. Riccardo aggiunge un aspetto significativo “In condizioni normali gli studenti sono seguiti dai professori e il contatto quotidiano assicura, senza dubbio, uno studio più costante e continuativo da parte dei maturandi”. La mancanza di tale contatto è uno dei fattori che contribuisce ad accentuare lo stress per l’imminente esame.
L’articolazione dell’esame in una sola prova orale ti soddisfa o ti penalizza?
“Penalizza”. È questo il parere concorde dei cinque studenti che temono anche un non corretto bilanciamento del voto dovuto all’assenza di più prove. “Un'unica prova non permette all'alunno di mostrare, nel migliore dei modi, tutte le abilità e le competenze che ha sviluppato durante i cinque anni” sostiene Margherita, e Matteo sottolinea che “parlare per un’ora dell’elaborato sulle materie tecniche non sarà facile”. Una condizione che li rassicura è la composizione della commissione, sei membri interni e uno solo esterno
La fine dell’anno scolastico è imminente. Hai trovato sufficiente la preparazione con l’inserimento della DAD?
“Manca uno degli aspetti fondamentali della vita scolastica, il confronto diretto tra studente e insegnante” dice Margherita sottolineando quanto sia importante nel caso in cui l'alunno necessiti di un aiuto, di un chiarimento o un consiglio. La DAD ha comportato un aumento di carico di lavoro da svolgere da soli, appesantito dalle difficoltà tecnologiche (disconnessioni frequenti, feed back saltuario e solo visivo, caduta dell’attenzione, ecc.) senza un confronto quotidiano e fattivo con gli insegnanti a cui riconoscono, però, una grande disponibilità e presenza.
Ma ciò che hanno accusato di più è la mancanza della socialità reale, incarnata.
Come hai vissuto la socialità di classe sostituita dai dispositivi e dai social media?
“Se penso che il 3 marzo è stato il mio ultimo giorno di scuola, un po’ mi dispiace, perché non potrò più stare con il mio compagno di banco a fare cavolate oltre che a seguire la lezione”. È ciò che prova Luca, aggiungendo che con le video chiamate e i social, in realtà, non si riesce a vivere una vera condivisione.
I cinque ragazzi esprimono chiaramente come il loro percorso scolastico sia divenuto un’esperienza mutilata “dello spirito di gruppo che si è creato in questi meravigliosi cinque anni” che nessun social media ha potuto, in qualche modo, compensare. E che qualcuno vorrebbe almeno simbolicamente condividere ancora in presenza, seppur per un attimo e con il distanziamento sociale, il saluto alla scuola, in un abbraccio ideale con tutti i compagni con cui si sono vissuti “gioie e dolori”: un’esperienza caratterizzante non ripetibile ed indelebile.
Consigli agli studenti
Prof. Giordano Pierlorenzi
L’esame di maturità corrisponde a un particolare momento di vita, quello del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, al rito fondamentale di iniziazione attraverso la verifica e l’apprendimento della cultura della società di appartenenza e, pertanto, riveste un significato politico, quello di acquisire lo status di cittadino abilitato a operare all’interno dell’organizzazione sociale occupando per diritto ruoli funzionali. È un consuntivo: la conclusione di un percorso scolastico più o meno accidentato in cui sono state investite risorse temporali, finanziarie, biopsicosociali sia personali che familiari. Nel 2020 questo percorso ha subìto un cambiamento in corsa improvviso, imprevisto e inimmaginabile dettato dal COVID 19. Alla classica paura prima dell’esame, quindi, si è aggiunto un ulteriore carico emotivo legato all’incognita sullo svolgimento dell’esame, la paura di essere contagiati, il timore di non avere la giusta preparazione, la mancanza della condivisione in classe con i compagni e il confronto vis a vis con gli insegnanti.
-10 giorni all'esame
PREPARARSI
La preparazione all’esame ha subìto uno shock sotto il profilo psicologico e tecnico. È seguita una lunga incertezza sulle modalità dell’esame e ora, in poco tempo, i ragazzi dovranno proiettarsi in una nuova prova, che richiederà risorse personali e dovrà richiamare strategie di coping (strategia psicologica di adattamento e gestione delle emozioni) per ciascuno.
- Prepararsi per tempo spiritualmente per rafforzare la volontà, l’impegno e la resistenza alla fatica, allo stress, ricercando la serenità interiore, utile a raggiungere la disposizione (mentale e fisica) di chi si appresta a un lavoro gravoso in cui investire le proprie migliori risorse meritando il pieno successo.
- Prepararsi psicologicamente per superare l’ansia e controllare la paura con tecniche di rilassamento naturali quali: metodi di respirazione, passeggiate distensive, ascolto di buona musica, conversazioni evasive. Lo scopo è quello di evitare periodi prolungati di tensione, da compensare comunque con attività di svago. La paura è una buona compagna di viaggio che rende prudenti; va tuttavia dominata e guidata.
- Prepararsi tecnicamente, pianificando il lavoro finalizzato alla consegna dell’elaborato e alla preparazione del maxi- colloquio, nei tempi, nei metodi e nei contenuti più confacenti la propria personalità.
-9 giorni all'esame
RIDIMENSIONARE LE ASPETTATIVE E LE PAURE
È utile contenere alcuni pensieri e aspettative disfunzionali:
- pensare al colloquio orale non come a una tortura, ma piuttosto come a un “provino professionale” con la consapevolezza che è in gioco non solo il proprio passato (cinque anni di vita), ma soprattutto il proprio futuro, di cui il diploma è il passaporto.
- mettere in conto un eventuale insuccesso, pensandolo come un semplice e comprensibile incidente di percorso, utile peraltro in quanto approfondimento di esperienza che immancabilmente aiuterà nella carriera.
- tenere sempre presente che l’esame di maturità verte sulla cultura e formazione generale dello studente e non sul valore dell’uomo-persona.
-8 giorni all'esame
RICHIAMARE ALL’ESPERIENZA DI ALTRI
Per quanto inedita come modalità, l’esperienza di affrontare un esame è stata vissuta da tutti e presenta aspetti che condivisi rassicurano e permettono di prepararsi emotivamente alla prova.
- Intervistare studenti diplomati, docenti e i propri genitori sulla loro esperienza di esame di maturità chiedendo loro notizie sulle emozioni, le sensazioni provate per farsene un‘idea concreta ed evitare che l’immaginazione crei scenari irreali. Convincersi che: “Se ce l’hanno fatta loro anch’io ci riuscirò!”.
- Pensare al diploma come a una certificazione di bilancio delle competenze acquisite.
-7 giorni all'esame
SCRIVERE L’ELABORATO
Gli studenti dovranno preparare un elaborato concernente le discipline di indirizzo su un argomento indicato dai docenti in una decina di giorni. Per alcuni indirizzi sarà più discorsivo per altri più tecnico, ma ci sono strategie che possono essere applicate ad ogni tipologia, chiaramente con gli opportuni adattamenti.
- Organizzare i tempi di lavoro: un periodo va assegnato all’ideazione, un altro allo svolgimento del discorso, un altro ancora alla rilettura, correzione e rifinitura. Il primo periodo richiede più tempo perché è la fase di problematizzazione (riflessione e traccia) e costruzione del pensiero. Il secondo riguarda la stesura redazionale in cui il pensiero prende forma e che dovrà trovare consensi nei commissari e perciò risultare piacevole, corretta e ricca di contenuto. L’ultimo periodo per la stesura in bella copia. Tutto il tempo a disposizione va occupato. Va ricordato che lo svolgimento dell’elaborato si articola solitamente in tre parti: introduzione, sviluppo analitico dell’argomento e considerazioni conclusive. Evitare forme di scrittura anonime, impersonali; anzi nel possibile far trasparire la propria opinione senza troppe riserve.
- Nello svolgimento dell’elaborato fare attenzione all’ortografia, al lessico, alla grammatica e alla sintassi. Costruire periodi brevi con poche subordinate, ma che dimostrino la padronanza linguistica e con non troppi riferimenti a vocaboli stranieri. Attenzione alle ripetizioni; utilizzare sinonimi e le figure retoriche per impreziosire la forma.
-6 giorni all'esame
LA PROVA ORALE
Il colloquio con la commissione d’esame è una verifica impegnativa, ma anche stimolante per il valore di sfida e di scommessa su sé stessi che comporta. Per il giovane studente, infatti, è l’occasione di presentarsi in libertà e creatività come persona consapevole delle proprie risorse. Non è una prova solo culturale, ma una sorte di check up esistenziale (o rito sociale secondo gli antropologi), sulle modalità e capacità di muoversi nella complessità sociale e che riguardano il grado di autonomia e intraprendenza raggiunti.
Per affrontarla al meglio ecco alcuni consigli:
- Dopo la consegna dell’elaborato dedicare un giorno intero alla cura della propria persona: eliminare o ridurre gli effetti del distress (stress negativo) accumulato nei giorni precedenti con attività libere e di svago.
- Riprendere il lavoro preparatorio ripetendo più volte a voce alta, possibilmente di fronte a un amico o amica, via web, o ai propri genitori. La preparazione dovrebbe simulare una performance teatrale in cui lo studente si atteggia a protagonista nell’illustrare a un pubblico competente il proprio lavoro di ricerca e studio, facendo attenzione non solo alla dizione e all’arte interpretativa, ma anche ai tempi, che vanno contenuti.
- Gli esercizi di rilassamento e respirazione vanno ripetuti sistematicamente per tutto il periodo di stress per rinforzare i meccanismi di difesa e resistenza. Da ripetere 1 – 2 volte al giorno per liberare la mente e prepararsi al grande evento: 15 minuti di respirazione.
- Prepararsi a “dare battaglia” durante il colloquio studiando l’approccio migliore, prendendo l’iniziativa, anticipando la domanda, intervenendo frequentemente, esponendo brillantemente e con proprietà di linguaggio. Da evitare lunghe pause di riflessione, intercalare onomatopeici (suoni inespressivi e noiosi); inserire invece, riferimenti autobiografici.
-5 giorni all'esame
STRATEGIE PER RASSICURARSI
Il blocco o il vuoto di memoria sono molto comuni e qualora si verificassero bisogna saperli fronteggiare con prontezza, in specie l’attacco di panico.
Se accadesse:
- Prendere atto del vuoto, esplicitarlo alla commissione esprimendo la propria emozione e allo stesso tempo non lasciarsi invadere dall’ansia chiedendo un momento di tempo per ripescare il filo del discorso. Il cervello umano è in grado infatti di sovvenire in qualsiasi situazione trovando rimedi risolutivi attraverso l’uso della memoria e della creatività. “La mente umana va occupata e non preoccupata: tra i due diversi stati mentali si insinua l’ansia. Pertanto, per scongiurarla o ridurla basta progettare, programmare le cose da fare ed eseguirle con metodo. Si sarà così sempre padroni della situazione”.
- Eventuali attacchi di panico si possono prevedere attraverso un’attenta programmazione delle cose e dei tempi da fare. Comunque, una buona profonda respirazione allenta la tensione e non dimenticare di ricorrere al docente di fiducia con cui si ha maggior confidenza in caso di difficoltà.
- L’uso della mascherina potrà essere d’aiuto a nascondere in buona parte le reazioni fisiognomiche dell’eventuale difficoltà del momento.
Fonte: La Città Quotidiano