Il 7 ottobre 2023, giorno tra l'altro di festività ebraica, Hamas ha compiuto un attacco che ha colto di sorpresa Israele, nonostante la conclamata expertise dell’intelligence israeliana.
Scopriamo cosa non ha funzionato nel mio articolo per Cybersecurity360
Un’intelligence insolitamente impreparata
Dal 2005 le truppe israeliane non sono più a Gaza nel 2005 e nel 2007 Hamas ne ha preso il controllo. Nonostante questo, l’intelligence tecnologica e umana di Hamas finora ha mantenuto un elevato livello di controllo sul territorio e su Hamas stessa.
Molto probabilmente il fallimento del 7 ottobre è dovuto al fatto che Israele si è affidata sempre di più alla tecnologia per mantenere la sicurezza, mentre Hamas opera attraverso il passaggio di informazioni con metodi classici, riuscendo a restare fuori dal radar israeliano. Questo modo di operare mostra come, nonostante la Digital Transformation, il valore delle relazioni umane e delle tecniche tradizionali siano ancora fondamentali.
Il mito dei servizi segreti israeliani
I Servizi segreti sono costituiti da tre reparti, che rispondono al Governo: il Mossad, che si occupa dell’estero, lo Shin Bet, deputato agli affari interni, e il corpo di intelligence militare dell’Israel Defence Force, l’Aman. Il Mossad si ramifica in diversi dipartimenti per le operazioni sul campo, centri di raccolta informativa e unità destinate alla destrutturazione delle reti economiche e finanziarie dei terroristi, così come un fondo di venture capital che segretamente finanzia start-up tecnologiche per poi acquisirne le competenze. Lo Shin Bet si occupa della difesa e del controspionaggio e opera soprattutto contro il terrorismo in Israele e nei territori occupati nel West Bank, come Gaza, attraverso il “dipartimento arabo” e un’unità operativa, la Yamas. Ultimo, ma non per importanza, l’Aman ha il compito di raccogliere ed elaborare dati e informazioni per progettare campagne militari e operazioni coperte. Notevole il suo impegno nella cyberintelligence, anche grazie alla sua Unità 8200, interna, che si occupa delle operazioni nel dominio cyber.
Falle nell’intelligence o c’è altro?
Secondo l’ex capo del controspionaggio italiano Marco Mancini, si è trattato di un fallimento nell'uso dell'HUMINT perché Hamas ha fatto arrivare a Tel Aviv notizie incomplete, utilizzando finte fonti, addestrando contemporaneamente giovani sequestratori che si sono recati con i deltaplani in Egitto, dove ci sono scuole di volo. L’intelligence israeliana ha fallito perché si è affidata totalmente alla tecnologia, non considerando il fattore umano.
Questo modo di operare di Hamas e la riuscita del suo attacco fa pensare che sarebbe facilmente replicabile anche in altri paesi.
Fonte: Cybersecurity360