La rivalità tra Cina e Stati Uniti si manifesta sempre di più a livello tecnologico, ma cosa si nasconde dietro queste sfide tecnologiche?
Leggiamolo nel mio ultimo articolo per Agenda Digitale
L’indipendenza della Cina sul fronte dei chip
Partiamo dalla Cina e dalla sua collaborazione con l’azienda cinese di microchip Smic, grazie alla quale Huawei ha realizzato un device 5G e la Cina stessa sta creando un ecosistema di chip nazionale in grado di superare i divieti americani. Non bisogna, però, dimenticare come le sanzioni cinesi contro Apple potrebbero avere delle conseguenze sull'economia del paese, in particolare sui lavoratori dell'azienda americana in Cina.
La strategia USA e la risposta cinese
Dal loro canto gli Stati Uniti, tra una tensione e l'altra, da Taiwan allo spionaggio industriale, stanno cercando sempre più la loro indipendenza econonica, a partire proprio dalle restrizioni imposte sull’accesso di Pechino a semiconduttori totalmente statunitensi, sia nella produzione che nella progettazione, che costituiscono il Foreign Direct Product Rule. Contemporaneamente, stanno cercando di ridurre le importazioni e le esportazioni con la Cina, ricorrendo a catene di approvvigionamento alternative, il cosiddetto reshoring, in Messico, Vietnam e India. Da qui, la promozione della produzione locale, con una maggiore protezione delle industrie nazionali dalle concorrenti estere e l’investimento nella ricerca e nello sviluppo di settori strategici. Per esempio, 52,7 miliardi di dollari verranno destinati dal Chips and Science Act al finanziamento dei semiconduttori americani per la ricerca, lo sviluppo e la formazione della forza lavoro necessaria nel campo. La Cina risponde riattivando le operazioni di Huawei in auge prima del 2020 e che avevano subito forti restrizioni dagli USA, per diventare autosufficiente dal punto di vista tecnologico, accelerando sull’obiettivo anche per scongiurare o ridurre gli effetti del disaccoppiamento con gli Stati Uniti.
Quando tutto ha avuto inizio
Nel 2018 Meng Wanzhou, figlia del fondatore e amministratore delegato di Huawei, Ren Zhengfei, è stata arrestata in Canada per frode ed elusione delle sanzioni contro l’Iran. Quella decisione è stata interpretata dalla Cina come un tentativo degli Stati Uniti di bloccare la propria ascesa tecnologica all'apice dello sviluppo di Huawei. Dopo il suo rimpatrio nel 2021, Meng Wanzhou è considerata il simbolo della resistenza cinese, soprattutto considerando che è stata scambiata con due cittadini canadesi prigionieri in Cina nello stesso periodo.
Conclusioni
Non è chiaro se, effettivamente, Huawei abbia utilizzato solo componenti cinesi nel nuovo microchip. In più, la SIA, Semiconductor Industry Association, gruppo di lobby fondato nel 1977 che rappresenta l’industria dei semiconduttori degli Stati Uniti, sostiene che Huawei starebbe costruendo impianti con nomi di altre aziende per aggirare le restrizioni americane.
Fonte: Agenda Digitale