Tra le conseguenze del conflitto russo-ucraino c'è anche la possibilità per le aziende tecnologiche di accedere ai molti dati generati dalle aziende tecnologiche che hanno offerto il loto supporto.
Nel mio articolo per Agenda Digitale la reazione del governo ucraino
Il tornaconto delle aziende tech
Dall'inizio della guerra i rinforzi militari ed economici all'Ucraina sono stati molti, in particolare dalle aziende tecnologiche e militari americane. Di conseguenza, le maggiori imprese tech stanno sviluppando prodotti gratuiti per accedere ai dati generati sul comportamento delle persone, sulle strumentazioni e tanto altro. Per esempio, l’azienda americana Draganfly da un anno e mezzo circa sta destinando le sue risorse in Ucraina, tanto che ha aperto un ufficio in loco e, finora, 40 sono i droni sfruttati per missioni di ricerca e salvataggio di edifici bombardati, rilevazione di mine e altre attività militari non specificate.
Tutti questi dati, nuovo oro dell’economia futura, verranno utilizzati per addestrare i software dedicati attraverso un numero indefinito di immagini, per esempio, per l’identificazione dei carri armati, con lo stesso meccanismo che viene utilizzato per istruire, anche se tramite parole, i modelli linguistici come ChatGPT.
Big tech, è corsa ai dati generati dal conflitto
Tante altre sono le realtà interessate ai "dati ucraini". Dall’azienda tedesca Helsing, che si occupa di intelligenza artificiale, alla società di analisi di dati Palantir o alla Brinc di Seattle, che progetta droni. Proprio quest'ultima, dopo aver progettato il drone “Lemur”, in grado di sfondare le finestre degli edifici per accedervi e utilizzato sul territorio ucraino per aiutare i sopravvissuti agli attacchi missilistici, ha appena rilasciato il “Lemur 2”, che può realizzare le planimetrie di un edificio mentre è in volo e mantenere la posizione in aria anche se il pilota toglie le mani dal controller. Questo nuovo sistema è destinato alle forze dell’ordine statunitensi e, quindi, mostra perfettamente come i dati raccolti in Ucraina portano benefici al di fuori dei suoi confini, alla propria azienda e alla difesa del proprio paese.
Disponibilità dei dati, il dietrofront dell’Ucraina
Il governo ucraino, d'altro canto, sembra stia facendo un passo indietro. Secondo il viceministro per la Digital Transformation, Alex Bornyakov, ha dichiarato che i dati raccolti in Ucraina non sono in vendita, ma disponibili solo se c'è una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e che sarà l'Ucraina stessa a sfruttarli per creare prodotti unici sul mercato.
La forza tecnologica dell’Ucraina
In effetti, l’Ucraina si è dimostrata in grado di creare un sistema virtuale di comando e controllo, nonostante i suoi mezzi economici, le poche attrezzature e il livello delle risorse umane. I loro strumenti sono diventati ben presto applicazioni mobili, stampanti 3D e droni di consumo, mentre l’Occidente è ancora risucchiato dalla lentezza e dalla pesantezza delle burocrazie, che rallentano anche l’applicazione rapida di nuove soluzioni tecniche che servirebbero nell’immediato.
Inoltre, sono ormai oltre 300 le aziende tecnologiche in territorio ucraino, tra cui AeroDrone, nata come sistema di irrorazione delle colture con sede in Germania, si è riorganizzata per produrre droni capaci di trasportare carichi pesanti fino a 300 kg. Per ogni volo, l’azienda raccoglie dati che rispondono fino a 3.000 parametri, che permettono di conoscere cosa accade con ogni pezzo di equipaggiamento a bordo, considerando che le informazioni sul volo mentre sono bloccate o in condizioni meteorologiche diverse possono essere riutilizzate in altri settori o persino in altri conflitti.
Fonte: Agenda Digitale