Infrastrutture critiche e resilienza. Riflessioni su quanto accaduto al ponte di Genova

Crollo del Ponte di Genova, 2018

Dopo il crollo del ponte a Genova, scosse ancora forti in Molise e in Abruzzo, voglio affrontare il discorso in maniera pertinente: partiamo dal termine che sembra la panacea.

La resilienza :"Resilienza è un sostantivo femminile (re·si·lièn·za/) e ha due significati: 
1. Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
2. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà

I due significati denotano una sorta di adattabilità dell'uomo e delle cose agli eventi non previsti. Ma è proprio per non far diventare quegli eventi delle "fatalità" che bisogna lavorare sulla prevenzione. Come pretendiamo di adattarci a qualcosa che ci "uccide"? Dobbiamo lavorare sulla qualità, sull'incrocio di possibilità e sulla storicità degli eventi stessi. Non basta avere una buona gestione della crisi post e "adattare" il nostro comportamento. Esiste già una soluzione: ci sono degli strumenti predittivi, che vengono già usati in istituti internazionali nel mondo, io ne sono stato testimone, e ne sono tuttora testimone, che permettono tramite l'analisi dei materiali esistenti, per quanto riguarda le opere civili e infrastrutturali, e  l'analisi della storicità di determinati eventi (per terremoti e black out), di prevedere cosa può accadere e perché accade. Ad esempio uno strumento su tutti si chiama MATLAB sezione avanzata, in cui, molto semplicemente, si immettono dati selezionati a monte, il lavoro è molto specialistico e potrebbe essere utile a questo governo perché riesce a dirci quello che potrebbe accadere. D'altronde la scienza deve essere la prima che deve assumersi responsabilità e non bastano più i consulenti di comunicazione delle crisi. Gestire la crisi in un post evento é importante, ma pensate quanto sia importante prevenirla. Dovremmo capire di trovare una strada insieme per far sì che la prevenzione sia meglio anche della resilienza.

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NetONets 2018: tutto sulle reti di reti

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Il 12 giugno a Parigi si è tenuto NetONets, il workshop internazionale Network of Networks che ha voluto mettere al centro nuovi sviluppi nel campo delle reti, da internet alla rete elettrica. E’ l’ ottavo anno che si tiene questa conferenza che vuole analizzare gli ultimi sviluppi delle reti, cercando di far luce sulle criticità. Diversi gli esperti che vi hanno partecipato. Ad inaugurare la giornata di studi è stato Gregorio D’Agostino per l’ENEA e Antonio Scala per il CNR che, come nelle edizioni precedenti, hanno organizzato l’evento insieme ad altri esperti internazionali a Marco Santarelli per ReS On Network. Con quest’ultimo, cerchiamo di fare il punto su quanto emerso nella giornata di approfondimenti, con uno sguardo al futuro.

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ARTICOLO IL RESTO DEL CARLINO - LA CITTÀ

16 Agosto 2016, Dario Falcini scrive su Wired “Chi altro se non un etologo, potrebbe analizzare 28 tipi differenti di celebrazioni post-gol come fossero ritualità animali?” L’etologo in questione, intervistato dallo stesso giornalista, è Desmond Morris. L’intervista di Falcini ha due assi fondamentali su cui poggiano le basi di un altro evento svoltosi presso la Libreria La Cura di Roseto degli Abruzzi sabato 26 maggio alle ore 17. Il primo asse ci dice come il calcio è cambiato e con esso la struttura stessa del calcio come fenomeno. Oggi non è più avvertito come “ricreazione”, ma lo stesso Morris lo individua in 4 mosse:
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Azioni per fermare la violenza sulle donne

La violenza sulle donne è un problema di stretta attualità. Un tema affrontato in convegni e attraverso iniziative di tutela in tutto l’Altomilanese

La violenza sulle donne è un tema purtroppo sempre attuale. Una donna su tre ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza, fisica o sessuale. Lo segnala l’Istat, fornendo dati: il 31,5% tra i 16 e i 70 anni, ovvero 6 milioni 788 mila. Consideriamo anche lo stalking, ovvero la persecuzione attraverso molestie o minacce: una donna su cinque (21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni) ha subito comportamenti persecutori da parte di un ex partner nell’arco della propria vita: si tratta, puntualizza sempre l’Istat, di 2 milioni 151 mila donne.
Ogni giorno veniamo a conoscenza di una storia di abusi, di stupri o, peggio ancora, di omicidio.

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Sgominata banda di cybercriminali tra Calabria e Abruzzo: arresti e sequestri

All'alba di oggi, nelle Province di Reggio Calabria e dell'Aquila, i Carabinieri del Comando di Provinciale di Messina, guidati dal colonnello Jacopo Mannucci Benincasa, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica peloritana, guidata dal Procuratore Maurizio De Lucia, a carico di 5 persone ritenute responsabili - a vario titolo - di associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e sostituzione di persona.

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Gli errori dell’Occidente e una generazione cresciuta in guerra.

Abu Ghraib ha cambiato tutto. E la tortura continua ad alimentare la potenzialità di maggiori radicalizzazioni. Intervista con l’ex agente dell'Fbi
L’undici settembre del 2001 Ali Soufan era l’unico agente dell’Fbi a New York che parlasse arabo.

Americano di origini libanesi, ha indagato nelle aree più problematiche del mondo: nel 1999 in Giordania, scoprì una scatola di documenti consegnata dai funzionari dei servizi segreti giordani alla Cia e abbandonata in una stanza, la scatola conteneva mappe e informazioni dettagliate sugli attacchi del Jordan Millennium Bombing, nel 2000 è stato nominato capo investigatore dell’attentato alla Uss Cole, il cacciatorpediniere statunitense che era ormeggiato nel porto di Aden, nello Yemen meridionale, quando una piccola imbarcazione si avvicinò ed esplose. Era in Yemen quando interrogò Abu Jandal, la guardia del corpo di Bin Laden, che rivelò i nomi di molti affiliati e membri qaedisti.

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Elastic Energy - Energia da fonti ambientali

Stiamo conducendo esperimenti importanti sulla rete elettrica tradizionale con un approdo, come voleva Tesla, ad un'energia che sfrutta anche l'energia del moto ondoso e degli elementi ambientali secondo il principio della cosiddetta "risonanza reciproca".

L'esperimento è registrato come "Elastic Energy" in team con esperti internazionali.

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Un app per la nostra sicurezza: dal terrorismo al clima, la tecnologia ci può difendere

Da L'Espresso, articolo di Andrea Barchiesi

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Un sistema "intelligente" vigilerà sulla nostra sicurezza contro attentati ed eventi della natura. Per la prima volta le informazioni che si ricaveranno dai movimenti della terra, dell’aria, del mare e dell’uomo verranno elaborate  da sensori e algoritmi in tempo reale e trasmesse alla polizia, carabinieri, protezione civile, ministero della difesa, vigili del fuoco, cittadini. Proprio quest'ultimi  diverranno fruitori e attori in grado di gestire con un semplice smarthphone o altri mezzi interattivi gli eventi e le comunicazioni. Il focus sulle situazioni critiche sarà testato sull’isola dei Pescatori e il comune di Stresa per un periodo di otto mesi e poi se ne valuteranno gli effetti.

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Equivalenza flusso sanguigno e rete energetica

Da anni viviamo qualcosa di più di una semplice tendenza: da tempo ormai condividiamo le esperienze quotidiane con le app, sistemi aperti a gestioni di sorveglianza, telecamere che ci guardano nei bancomat, supermercati, negozi, tv codificate da parabole, contenuti interattivi, semafori intelligenti, motori di ricerca che studiano le nostre abitudini per offrirci sempre più servizi ad hoc, social che raccontano in real time cosa facciamo e tanto altro. Possiamo riassumere tutto questo sistema in una sola parola (al di là delle mode di IoT o big data): rete. Le reti hanno similitudini. Non sono tutte uguali, ma, grazie ad alcune caratteristiche molto simili, riescono, con un'analisi puntuale, ad assimilarsi fino a costituire dei modelli, che evitano determinate condizioni di criticità.

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Ambiente e energia: il futuro sensibile. Dalla resilienza alla intelligence di cose e persone

Marco santarelli su resilienza.pngfotoResiliènza s. f. [der. di resiliente]. – 1.Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto: prova di r.; valore di r., il cui inverso è l’indice di fragilità. 2. Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. 3.In psicologia, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà. [cit. Enc. Treccani].

Ogni giorno sempre di più, questo termine, ci invade, prevale e convince. Ma siamo sicuri che nella gestione delle cose e dell’ambiente questo sia il termine adatto? Diciamo prima di tutto che se la prendiamo sotto il profilo di affrontare le situazioni in maniera elastica e adattarsi al cambiamento inteso come abitudini, allora possiamo confermare la vera utilità del termine. Ma se, come sta succedendo nel nostro amato Abruzzo post terremoto, nel Veneto, a Roma e in America in generale, lo utilizziamo sempre più come un unico pensiero per risolvere le questioni ambientali e disastri, allora possiamo dire tranquillamente che lo stesso termine non serve assolutamente a nulla!

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